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PPaolo Ferrari
Prefazione di Luciana La Stella
SINTESI
“Nel posarsi della scrittura e nel suo procedere Baselitz sperimentò il tempo che manca e il tempo che occorre: un tempo che si posa necessario e che si toglie all’improvviso, come il farsi della voce che annuncia la sospensione e lo schiarirsi del giorno al terminare della notte. (…)” [p.164]. Paolo Ferrari ne La Destituzione del Giorno del Giudizio ci conduce, nel nostro lasciarci implicare tramite la sua modalità poietica e artistica, ad un sapere che riempie l’anima e svuota il pensiero dalla sua origine in un viaggio altro nella lettura. Un percorso scandito da sostituzioni, che sempre più ci avvicinano o a volte ci allontanano, nel desiderio di procedere oltre la citazione in quel tratto che ci riguarda e ci accomuna. La nostra curiosità si colora di immagini, percepiamo la profondità di una voce o un sottile bisbiglio capace di risvegliare un sentimento profondo o un dejà-vu. Entrando gradualmente nell’originalità di un linguaggio letterario-artistico-musicale, siamo rapiti al-di-là della creatività e al-di-qua della relazione, in un movimento a volte antinomico in linea con un viaggio che nulla preclude. Questo cammino verso la destituzione del giorno del giudizio in un gesto allegorico o attraverso un’immagine dialettica tra enigma e verità, ci spinge verso un destino che si evolve e in cui esitiamo sulla soglia: “il caso ci aveva eppur giocato, e l’accadimento s’era estinto in un abisso nel tempo or ora concepito”.
pagine: 272
formato: 17 x 24
ISBN: 978-88-548-9030-5
data pubblicazione: Dicembre 2015
editore: Aracne
collana: Inconscio e società | 15
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